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I batteri in natura possono essere presenti sia in forma planctonica (liberi di muoversi) che in forma sessile (adesi ad una superficie) e organizzati in strutture dette biofilm: aggregazioni di microrganismi che formano sottili pellicole aderenti alle superfici. Il biofilm è una vera e propria comunità che protegge i batteri dagli stress ambientali (come le variazioni di temperatura e la disidratazione), crea una comunicazione tra i batteri e gli consente di resistere maggiormente ai disinfettanti, agli antibiotici e agli attacchi del sistema immunitario dell'ospite.

Il 60-80% delle infezioni è attribuibile a microrganismi che crescono in biofilm: le carie dentali, l’otite media e le endocarditi sono esempi di patologie infettive sostenute da microrganismi che crescono organizzati in biofilm. Tutte le infezioni batteriche associate all’uso di dispositivi medici impiantabili derivano da biofilm.

A livello oculare alcune infezioni sono dovute a biofilm batterici. Il margine della palpebra può rappresentare una superficie ideale per la formazione del biofilm, che può avere un ruolo chiave nello sviluppo di infezioni croniche come la blefaro-congiuntivite. Anche il sacco lacrimale può essere una sede di formazione di una patina batterica che porta ad un’infezione difficile da trattare come la dracriocistite (infezione del sacco lacrimale). Inoltre, le lenti a contatto, le lentine intraoculari, le suture, le fibbie sclerali e i puntini lacrimali sono esempi di device oculari che spesso possono essere colonizzati da comunità batteriche. 

Perché alcune infezioni oculari sono difficili da trattare? Quali strategie è possibile adottare
Perché alcune infezioni oculari sono difficili da trattare? Quali strategie è possibile adottare
Perché alcune infezioni oculari sono difficili da trattare? Quali strategie è possibile adottare

Le infezioni associate a biofilm sono subdole, si sviluppano lentamente e, inizialmente, producono pochi sintomi, ma nel tempo promuovono una complessa sequela di reazioni che portano ad una condizione di cronicità, risultando spesso refrattarie alla terapia antibiotica.

La resistenza agli antibiotici è legata sia alla ridotta capacità di alcuni antibiotici di penetrare la matrice del biofilm ed arrivare ad agire sulle cellule batteriche in essa disperse, sia alla proliferazione all’interno della matrice del biofilm di batteri multi-resistenti. Inoltre, bisogna considerare che buona parte degli antibiotici attualmente in uso sono stati studiati per agire contro batteri planctonici e non in forma adesa ad una superficie. Trovare nuove strategie di controllo e nuovi agenti antimicrobici che siano attivi sia verso le forme planctoniche che le forme sessili (batteri adesi ad una superficie) sono obiettivi della ricerca scientifica.

Una delle strategie adottate per sconfiggere le infezioni da biofilm contempla l’uso di più antibiotici che possono agire in contemporanea potenziando la loro attività. Così l’associazione dei tre antibiotici tetraciclina, cloramfenicolo e colistina si è dimostrata, in un recente studio in vitro, in grado di disgregare la matrice del biofilm batterico, riducendo in modo significativo la carica infettiva. Inoltre, la presenza in associazione ai tre antibiotici del betametasone garantisce il controllo dell’infiammazione che accompagna patologie come la blefarite cronica. Il prodotto è un unguento oftalmico che assicura un’azione protratta nel tempo, particolarmente utile per le applicazioni notturne.

Altre molecole sono state oggetto della più recente ricerca scientifica per le loro potenzialità antimicrobiche, tra queste l’argento colloidale. Diversi studi hanno confermato la sua efficacia anche in tempi rapidi verso biofilm batterici di diversi microrganismi. Il prodotto in forma di garze sterili imbibite di una soluzione di argento colloidale risulta ottimale per la pulizia periorbitale e per adiuvare la terapia antibiotica in caso di infezioni complicate dalla presenza di un biofilm batterico.

L'acido ipocloroso è l’antisettico naturale per eccellenza (fa parte dei meccanismi di difesa del nostro organismo) e formulato come soluzione spray risulta particolarmente efficace e pratico per garantire una riduzione della flora microbica ed una pulizia profonda di palpebre, ciglia e sopracciglia, che rappresentano regioni ideali per la proliferazione microbica, soprattutto nelle persone anziane. Anche questo spray può essere utilizzato in associazione alle terapie farmacologiche consigliate per sconfiggere le infezioni legate a biofilm.

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